I 10 Migliori Bourbon presenti sul Mercato

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I migliori Bourbon whisky sono superalcolici largamente apprezzati ovunque. Chiedete a qualunque bevitore e vi racconterà le sue esperienza positive e negative sulle nottate passate a bere Bourbon in modo più o meno giovanile. D’altra parte, la fazione dei contrari e dei “non tocco quella roba” sono altrettanto comuni tra quelli che non hanno mai fatto il “passaggio” a questo tipo di bevanda alcolica. Una tragica realtà certo, ma ce ne faremo una ragione, non siamo qui per giudicare, solo illuminare.

Ed illuminazione sia. E’ arrivato il momento esplorare ciò che è stato davanti ai nostri occhi a lungo, ma che abbiamo sempre ignorato. E’ perchè i migliori bourbon, come un liquore o un vino raffinato, sono un viaggio che merita di essere percorso. Iniziando con il naso e finendo con il retro del palato, l’intero processo durerà anche pochi secondi, ma per questi pochi istanti siamo trasportati indietro nel tempo. Quando questo bourbon è stato distillato, poi invecchiato e maturato prima di arrivare alla fine del suo viaggio, nel vostro bicchiere. In un mondo fatto di gratificazione instantanea, i migliori bourbon non hanno assolutamente fretta. Forse c’è qualcosa che possiamo imparare da questa realtà.

Una Breve Storia del Bourbon

Cominciamo dalle basi. Tutto il Borubon è whisky, ma non tutto il whisky è bourbon. Il che significa che il bourbon altro non è che una variante completamente Americana, la cui produzione risale agli inizi della storia Americana, prima del proibizionismo, il crimine organizzato e gli inseguimenti con la polizia a colpi di Tommy Gun. Da qui, abbiamo visto crescere la produzione di whisky favorita dal clima, l’agricoltura ed il senso imprenditoriale tipico della società di allora. Si crede che il primo bourbon sia stato distillato nel 18esimo secolo dalla famiglia Samuels, ma gli scettici hanno espresso dubbi a riguardo dal momento che la Famiglia Samuels non ha iniziato la produzione commerciale di bourbon fino alla metà del diciannovesimo secolo.

Invece, molti credono che la distilleria Even Williams, posizionata sulle rive dell’Ohio River, abbia aperto la strada ai più moderni prodotti che conosciamo oggi. E’ stato solo qualche anno dopo quando Mister Elijah Craig ha iniziato ad invecchiare il whisky in botti di legno, che si è aperta la strada alla produzione di borubon così come la conosciamo ora dopo secoli di perfezionamento.

Dunque, cos’è il bourbon se non è un normale whisky americano? Beh, grazie ad un decreto passato nel 1964, possiamo riassumere la definizione legale di bourbon in qualche breve punto.

Cos’è il Bourbon?

Secondo il Federal Standards of Identity for Distilled Spirits, il bourbon per essere considerato tale deve:

  • Contenere almeno il 51% di mais.
  • Prodotto a non più di 160 proof (vecchia misurazione della gradazione).
  • Conservato in botti di quercia per almeno 4 anni a non più di 125 proof.
  • Imbottigliato ad un minimo di 80 proof (40% ABV).
  • Prodotto negli United States.

Queste sono le regole a cui tutti i produttori di bourbon devono aderire. Qualsiasi deviazione da queste regole risulterà in un alcolico che non potrà essere definito Bourbon. Abbiamo anche visto specifiche regole aggiungersi a queste negli anni. Ad esempio, il bourbon non può contenere aromi artificiali o coloranti, uno dei motivi per cui il Jack Daniels è etichettato come Tennessee Whiskey e non Bourbon. Inoltre, alcuni devoti del bourbon suggeriscono che se il prodotto non arriva da Bourbon County in Kentucky non è realmente bourbon. Il governo federale non riconosce queste ultime regole ma ci sembra giusto menzionarle per completezza.

Vale la pena menzionare l’importanza di capire da dove proviene e come è nato il bourbon. In particolare da quale distilleria proviene l’alcool prima di essere spedito ai produttori. E’ una caratteristica chiave da capire perchè le probabilità che qualche piccola boutique di bourbon vi sta vendendo semplicemente delle bottiglie prodotte dai famosi produttori ma rietichettate e con un prezzo aumentato sono piuttosto elevate.

Glossario del Bourbon

Saper leggere l’etichetta di un whisky è quasi, se non più importante di saperselo gustare. Questo perchè per i bevitori novizi o i meno attenti, è facile farsi ingannare da quanto viene scritto sull’etichetta. Capire un certo tipo di lessico è fondamentale per evitare di prendere fregature più o meno salate.

Glossario del Bourbon: Parole chiave da sapere

Bourbon Whiskey: Bourbon conservato in botti in legno di quercia per almeno due anni.

Sour Mash: Una tecnica utilizzata dall’industria che consiste nell’uso di un liquido ottenuto dopo filtrazione di una parte dell’infuso fermentato di cereali, mischiato ai cereali cotti non utilizzati nella distillazione precedente.

Proof: Un numero utilizzato per capire la quantità di alcool presente nel whisky. Espresso raddoppiando la percentuale ABV.

Bottled In Bond: Una vecchia regola federale che prevedeva che il bourbon fosse prodotto con un’unica distillazione da un singolo distillatore presso una singola distilleria. Il whisky dev’essere in seguito conservato in un magazzino sigillato federalmente per almeno 4 anni ed imbottigliato a 100 proof. Da qui, l’etichetta deve anche identificare la distilleria dove s’è svolto tutto il processo.

Small Batch: Un termine utilizzato per indicare che il bourbon è stato prodotto tramite un numero esclusivo di botti o ricette. Tipicamente riservato a variazioni limitate dei brand più famosi.

Non-Distiller Producers: Come detto in precedenza, sono quelle compagnie che acquistano il whisky direttamente dai veri distillatori e lo miscelano in seguito.

Single Barrel: Come si può intuire dal nome, sono quei bourbon invecchiati utilizzando botti singole per impartire una maggior variazioni al naso, e al palato.

Di questi tempi, le parole “small batch” e “single barrel” stanno crescendo sempre più tra i nuovi produttori nell’industria del whisky così come tra i brand più noti. Questo parzialmente grazie alla rinascita della popolarità del bourbon tra i bar piu in voga, i cocktail lounges ed i loro whisky cocktails. Ecco come il drink old fashioned per eccellenza ha fatto l’ingresso tra i millennial e la generazione Z come un brutto meme. E, francamente, abbiamo appena cominciato. Il whisky, come la birra, non è destinato a scomparire, anzi.

Buffalo Trace

Non includere una delle icone del bourbon in qualsiasi lista di whisky è assolutamente blasfemo a nostro parere. Buffalo Trace, è una distilleria che sa il fatto suo in fatto di bourbon. E con il loro prodotto di bandiera disponibile in praticamente qualsiasi negozio solla faccia della terra, è impossibile da ignorare. Ogni partita è fatta con una perfetta miscela di segale, orzo, e mais che produce note di caramello, miele e citro sul naso.

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WL Weller 12 Year

Un tratto che non trovate solitamente nel bourbon è la Wheated grain bill. Tipicamente, il mais e la segale regnano supreme con variazioni che pendono da una parte o dall’altra tra queste due variabili. Non con il W.L. Weller. In questo caso sono stati i primi ad offrire un bourbon fortemente tendente verso il mais. E saremo onesti, il risultato è fantastico. Questo bourbon piuttosto raro ha un gusto asciutto, complesso e tostato, con note di cocco e spezie delicate. Perfetto per allentare la tensione dopo una lunga giornata.

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Four Roses Single Barrel

Direttamente da Lawrenceburg, KY arriva uno dei bourbon più delicati e pieni allo stesso tempo. Probabilmente sarete già familiari a Four Roses in qualche modo, quindi è sicuramente una buona idea provare il loro Single Barrel. Ancora una volta, la lavorazione che conosciamo e amiamo di Four Roses è intatta, la distilleria ha solo optato per un modello più raffinato questa volta. Godetevi le note complesse di prugna e ciliegia ed altri aromi fruttati e floreali. Non rimarrete delusi.

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King’s County Bottled in Bond Straight Bourbon

Per la maggior parte, Bottled In Bond è un segno di fiducia tra il distillatore ed il consumatore che tutto quello che vedete è stato prodotto in una singola location durante una stagione. Una medaglia di merito se volete, questa certificazione assicura che state consumando esattamente ciò che è indicato in etichetta. King’s County è semplicemente questo, invecchiato quattro anni, imbottigliato a 100 proof, e distillato ed invecchiato sul posto. Dunque, se la purezza è ciò che cercate nel bourbon, avete trovato quello giusto per voi.

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Balcones Baby Blue Whiskey

Quello che alcuni considererebbero un sacrilegio, noi lo consideriamo audace. Questo perchè Balcones non solo opera al di fuori della “Kentucky Bourbon Belt”, nello stato della Lone Star (Texas), ma usano mais tostato blue nella loro miscela. Ora, anche se questo farà scuotere la testa ai puristi, vi suggeriamo di dare una possibilità al Baby Blue e siamo pronti a scommettere che ne resterete piacevolmente sorpresi.

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Wild Turkey Rare Breed

Prendete tutto quello che pensavate di sapere sul Wild Turkey e buttatelo via. Nel vero passaggio dallo shot al sorseggio, il Wild Turkey Rare Breed è un bourbon davvero raffinato, a dire poco. Forse questo è il loro tentativo di entrare in un mercato più raffinato, o è semplicemente il risultato di pura sperimentazione da parte della famiglia Russell. In ogni caso, questo ottimo small batch non può mancare nella vostra vetrinetta se volete dimostrare il passaggio all’età adulta.

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Old Forester 1920 Prohibition Style

Il proibizionismo era indubbiamente un’epoca dura per il bourbon, e non dobbiamo certo dirvelo noi. Ciò che è notevole su quel periodo storico è il modo in cui i metodi di distribuzione tramite i gangster americani ed i politici corrotti hanno gettato le basi per quello che è oggi il mercato legale di questi prodotti. Una breve lezione di storia che speriamo possa aprirvi gli occhi sulle intenzioni di Old Forester con questo Bourbon.

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Elijah Craig Barrel Proof

Ecco un altro brand famoso che merita un posto nel vostro Home Bar, questo Elijah Craig Barrel Proof è il perfetto equilibro di furia e tranquillità, riuscendo a mantenere le cose interessanti senza sovraccaricare i sensi. E’ tutto grazie alle note di caramello e vaniglia in congiunzione con il pepe nero e la cannella che si fanno sentire nel retro del palato. Sicuramente un bourbon su cui vale la pena mettere le mani.

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Blanton’s Gold

In quanto da eleganza estetica, pochi bourbon “economici” possono competere con Blanton’s Gold. Inoltre, non fa male ricordare che il bourbon contenuto è indubbiamente allo stesso livello della bottiglia che lo contiene. Questa è una versione small batch del loro tipico bourbon, con note profonde, fruttate e a tratti speziate.

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George T. Stagg

Se riuscite a trovarlo, ed avete i fondi necessari a finanziare l’acquisto impulsivo, il George T. Stagg è uno di quei bourbon da tenere in casa e godere lentamente quanto è il momento giusto. In effetti, saremmo irresponsabili a mettere questo bourbon sotto qualsiasi categoria che non sia quella delle celebratoria. Attenti però, perchè Mr. Stagg non scherza affatto. Sotto l’elevato tasso alcolico però, troviamo comunque note di caramello, tabacco e vaniglia che osiamo dire rendono il George T. Stagg perfetto da accompagnare ad un buon sigaro.

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